GIOVANI

Ieri sera è stata una serata speciale.

Tutto è iniziato due settimane fa circa quando "La Prof" mi ha chiesto: “Giacomo, ti andrebbe di presentare?”

Vi starete chiedendo, "Cosa?". Si chiama ArciTalent, è il talent della mia scuola.

Lo stesso talent che quattro anni fa mi ha portato sul podio, lo stesso talent che l’anno dopo ho presentato per la prima volta, il talent che ieri sera, oltre ad averlo presentato, mi ha trasmesso tanto.

I concorrenti erano 11. Giovani della scuola media con un talento pazzesco. 

Talenti che mi hanno toccato dentro.

Il piccolo pianista che ha fatto parlare il pianoforte al suo posto. Affascinante.

La ballerina classica che ieri si è cimentata nel latino-americano. Stravolgente.

La ragazza che ha cantato una canzone di Elisa. Da brividi.

Loro e tanti altri.

Quando ieri pomeriggio sono arrivato alle prove qualcuno ha iniziato a darmi del Lei. 

Non credevano che io avessi solo 15 anni. 

Un ragazzino nella pausa cena mi ha chiesto: “Hai detto che in questa scuola hai frequentato le medie, ed ora le superiori; per te questa scuola è come una prigione o come una seconda casa?”. Bella domanda! Quello che penso, e che ho risposto, è che dipende dalle giornate. Ce ne sono alcune in cui la amo e mi sento a casa, altre in cui dopo un minuto che sono dentro la odio tanto tanto, e vorrei solo andarmene perché faccio fatica a farmi capire.

Ieri sera è stata una di quelle giornate della categoria “amore”.

Le prof che hanno organizzato lo show.

I tre fantastici tecnici.

I concorrenti emozionati ed emozionanti.

Il pubblico ed i suoi calorosissimi applausi.

I miei amici che anche ieri sera mi hanno seguito.

Sapete, per me salire su un palco, ma soprattutto su quel palco, che ormai mi da spazio e voce da 5 anni, è stimolante ed adrenalinico.

Ogni volta è sempre speciale, sembra come fosse la prima. 

Ogni volta, anche se con un po’ di ansia, mi sento a casa.

I bellissimi attimi che si vivono nel backstage li gusto sempre fino all’ultimo.

Il momento di aprire la serata mi gasa in un modo inspiegabile.

E quando siamo arrivati al punto dello show in cui dovevo annunciare il vincitore avevo i brividi anche io.

Ma quello che mi ha sorpreso sono state le 11 esibizioni.

Quei giovani talenti il palco l’hanno retto alla grande.

E, come "La Prof" mi ha fatto notare, tutto questo alla faccia di chi parla di noi giovani come social-dipendenti e adulti futuri preoccupanti.

In quel teatro ieri sera si è avuta la dimostrazione che non è così.

E fra la gioia dei ragazzi, la mia, e l’euforia generale ho trascorso un pomeriggio d’oro.

Il mio ringraziamento va alle due prof che mi hanno permesso di presentare e che hanno creduto in me.

Ringrazio i fantastici 11 di ieri sera.

Ringrazio il pubblico.

E ringrazio la musica, il ballo, lo spettacolo. L’arte. Perché ogni volta mi fa emozionare sempre di più facendomi provare qualcosa di inspiegabile.

Ora chiuso il sipario aspettiamo la 5^ edizione.

Inseguite i vostri sogni, siate felici e credete in noi giovani. 

A volte lo possiamo sembrare, ma alla fine non siamo così scemi.

Abbiamo solo bisogno di qualcuno che creda in noi.

Jackyc'è