Un pomeriggio
Solito orario.
Solito parco.
Solita panchina.
Solo che oggi resto qui.
Intanto scrivo. Poi butterò tutto.
Sai, ho sempre visto le panchine come “oggetti” semplici ma importanti.
Hai mai pensato a quante persone hanno sorretto? Io me lo chiedo spesso.
Quanti litigi, quanti baci, quanti sogni, quante telefonate, quanti gelati che si sciolgono, quanti pensieri.
Le panchine hanno una loro storia che secondo me non va sottovalutata.
Le panchine ti offrono una pausa quando ne hai bisogno.
Io ho deciso che mi affiderò a questa.
È un po’ rovinata, sullo schienale ci sono incise delle lettere.
È verde.
È comoda.
Mi piace. La considero un po’ mia.
Oggi tira un venticello piacevole. I miei capelli ballano a ritmo di scoordinazione.
In questo periodo più che mai non riesco a smettere di pensare. Oggi aspetto.
Non so bene cosa. Forse un ritorno? Un messaggio? Aspetto risposte? Che accada qualcosa?
Più provo a non pensare e più pensieri mi perseguitano.
Vedo tantissima gente passare. Mi fa sempre effetto.
Spesso gioco a leggere dentro a tutte queste persone: provo ad indovinare il loro nome, immagino i loro sogni, penso a ciò che hanno fatto...
Mi prende un sacco.
Questa panchina mi ispira. Resto qui.
Le affido i miei pensieri, le mie speranze e le mie domande. Vorrei stare leggero.
Mentre tutti guardano, commentano e rubano le “stories” io penso alla storia, alla vita.
Penso alla storia che sto per iniziare.
Penso alla storia che sto per scrivere su questa nuova pagina bianca.
Fermarsi un attimo fa bene.
Cadere fa male, brucia.
E, a volte, seppur sia scoraggiante, ripartire da zero è la scelta migliore.
Jackyc’è
...🤗 questo pezzo mi è piaciuto un sacco. Giacomo sei sempre in " modalità fermento", eppure hai capito l'importanza di un sosta. Una panchina. Un pensiero che dorme e aspetta. BRAVO!
RispondiElimina"Ci sarà sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un'altra amore, una nuova forza. Per ogni fine c'è sempre un nuovo inizio" (Il piccolo principe).
RispondiEliminaOgni tanto bisogna sapersi fermare, e tu hai scelto una bella immagine, la panchina dove pensare...ma sempre in mezzo alle altre persone. Bravo Giacomo ♥️
Ogni volta che scegli un argomento lo esprimi con profondita e sentimento e sai suscitare emozioni . Leggerti è un piacere. Nonno trentino
RispondiEliminaAssolutamente vero. A volte ripartire da zero è la scelta migliore! Bravo Jack ... come sempre😉
RispondiEliminaAnche questo pezzo bellissimo. Credo che la mia prossima sosta su una panchina sarà diversa.... dobbiamo anche ri-imparare ad attendere..... Grazie mille! Kathia
RispondiEliminaMi ero quasi dimenticato di scrivere sul tuo blog. Il tuo compleanno me lo ha fatto dimenticare. A proposito tanti auguri ancora, sono stato veramente contento di aver festeggiato i tuoi sedici anni.Adesso con calma mi siedo in panchina, leggo e ti scrivo. La panchina personalmente, mi suscita grandi ricordi, come tu scrivevi, primi amori, lontani da occhi indiscreti, con attese a volte interminabili. Con gli amici a scherzare e giocare, e tante altre cose ancora. Bravo come sempre, complimenti per la tua scrittura e per i contenuti della stessa. Resto qui seduto in panchina, ad attendere il tuo prossimo blog. In attesa ti dico ancora grazie, tvb tvb tvb
RispondiEliminaSeduta seguo il tuo cammino. Ricordati che non sarai mai solo. Orgogliosa di te MammAle ❤️
RispondiEliminaSei una persona speciale i tuoi pensieri mi aiutano a riflettere su di me come se fossi una panchina un po' vecchia grazie
RispondiEliminaChi pensa trova soluzioni,scopre misteri,magari sbaglia ma ci prova.Non smettere mai di pensare .Con la tua testa,naturalmente...Non ho dubbi che lo farai. Sempre.Un abbraccio!
RispondiEliminaCiao Jack,
RispondiEliminaBelle queste riflessioni sull'immagine della panchina, anch'io ho tanti ricordi legati ad essa.
Quando lavoravo, fuori dalla mensa c'erano delle panchine e chi finiva prima il pranzo (tempo permettendo) poteva scegliere la panchina migliore per trascorrere con le amiche momenti di chiaccherio gioioso. Quanti ricordi!
Un grande abbraccio